Apara Ekādaśī ricorre l'undicesimo giorno di luna calante (krishna-paksha) del mese lunare di Jyeshtha (maggio-giugno).
Nel Mahābhārata (महाभारत), Lord Kṛṣṇa narra a Yudhishthira, il più anziano dei fratelli Pallava, quali benefici ricorrano dall'osservare l'Apara Ekādaśī Vrat.
Osservare questo digiuno permette di accumulare tanti meriti quanti quelli accumulati dai devoti che s'immergono nelle sacre acque di Ganga, offrono oblazioni per i propri antenati, o che rendono servizio a Lord Śiva a Varanasi durante il Shiva-Ratri, o che si recano in pellegrinaggio a Kedarnath ed/od a Badrinath, e che hanno donato ai poveri mucche, elefanti, ed oro.
I peccatori che osservano l'Apara Ekādaśī Vrat saranno purificati dai loro peccati, per quanto terribili.
L'assassinio di un brāhmaṇa o di una mucca, un aborto, la bestemmia, fare sesso con la moglie di un altro uomo, falsa testimonianza, lodare in modo falso un'altra persona, rubare sul peso, non assolvere gli obblighi del proprio ashrama; truffatori, astrologhi ciarlatani, contabili imbroglioni, falsi medici dell'ayurveda, peccatori il destino dei quali sono le pene infernali osservando Apara Ekādaśī non subiranno la punizione per i loro peccati.
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Rathnai Kalpitham asanam, Himajalai snanam cha divyambaram, Naana rathna vibhooshitham mruga madha modhanvitham Chandanam, Jathi champaka bilwa pathra rachitham, pushpam cha doopam thathaa, Deepam deva dayanithe pasupathe, hrud kalpyatham gruhyatham. (Adi Sankaracharya, Shiva Manasa Puja)
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