lunedì 18 novembre 2019

“How very much I’ve loved” – Il Tempio del Popolo, Jonestown 18 novembre 1978

Erano le 16,30 del 18 novembre.
A Jonestown  il leader carismatico del Peoples Temple raduna tutti i residenti nel padiglione centrale del villaggio/comune.
“How very much I’ve loved” … con queste parole ha inizio il lungo discorso del reverendo Jim Jones che culminò con il suicidio/assassinio in massa dell’intera colonia, animali compresi.
909 persone,  il 70 per cento dei quali afroamericani, 300 persone anziane 173 minorenni 131 bambini di età inferiore ai 10 anni, bevvero la pozione (succo di frutta, cianuro di potassio, Valium, idrato di cloralio e cloruro di potassio) per passare oltre e sfuggire in tal modo alle torture ed al massacro che li avrebbe visti protagonisti una volta che l’esercito della Guyana fosse giunto Jonestown per vendicare l’omicidio del senatore che proprio in quel momento la Brigata Rossa del Peoples Temple stava compiendo:
non ci stiamo suicidando. È un atto rivoluzionario. Non possiamo tornare indietro.
Bevuto il veleno molte famiglie presero posto al di fuori del padiglione nel fango creato dalla pioggia appena terminata e morirono abbracciati tra le convulsioni.
Le guardie della colonia uccisero coloro che cercavano di fuggire, quindi si suicidarono.
Nel silenzio della morte Jim Jones si spara alla tempia.


lunedì 19 agosto 2019

Introduzione alla Religione Egizia

Primo video dedicato alla Religione Egizia, una introduzione che legge storicamente il dispiegarsi di quella che è definita l'Antica Religione per eccellenza dal tempo Pre-Unificazione alla "Teologia della Volontà".


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sabato 22 giugno 2019

Solstizio d'estate Litha - Solstizio d'Estate - Midsummer Night - Casmaran



Il termine "solstizio" deriva dal latino sol stat, letteralmente "il sole sta ancora", ad indicare l’indugiare del Sole nel corso del suo moto apparente lungo l'eclittica per raggiunge il punto di massima distanza dalla Linea dell'Equatore, dovuto all'inclinazione dell'Asse di Rotazione Terrestre, prima di riprendere il suo cammino discendente. Quindi due volte all'anno il Sole è perpendicolare al mezzogiorno locale del Tropico del Cancro per il solstizio di giugno, a quello del Tropico Capricorno per quello di dicembre.


Il Sole è dentro di noi!
Osservate come splendiamo!*
Harrahya!

La prima unione è quella a livello cosmico tra Sole e Luna, quindi l’unione della sfera divina con quella terrena, dalla quale deriva l’unione tra la parte conscia e quella inconscia dell’uomo.
L’energia del solstizio è particolarmente favorevole per potenziare ed energizzare cristalli, così i megaliti che formano il sacro cerchio di Stonehenge di granito contenente una grande quantità di quarzo, si attivano al Solstizio, generando un forte campo energetico. Questo accade anche per altri menhir, dolmen e cerchi di pietre focalizzatori artificiali del sistema energetico terrestre.

Crepita senza bruciare la notte d'estate, scriveva Pablo Neruda, si perché la notte del Solstizio d’estate o Litha è anche la notte dei falò, simboli solari accesi per scacciare gli spiriti maligni e le malattie e per rafforzare l'energia dell'astro che d'ora in avanti va declinando. 
Piante sacre del solstizio d'estate sono l'hypericum (raccolto a mezzogiorno ha poteri di guarigione, le radici raccolte a mezzanotte cacciano gli spiriti maligni) ed il viscum album, sacro ai druidi, che veniva tagliato a mezzogiorno con un falcetto d'oro e non doveva mai toccare terra o avrebbe perso la sua magia. 

Di Litha, ovvero, di Lida, se ne scrive la prima volta nel 725 nel De temporum ratione, opera scritta dal monaco benedettino anglosassone San Beda Venerabilis (673-735) con l'intenzione di stabilire il corretto modo di calcolare la data della Pasqua. Nel tomo il Monaco descrive come computavano il tempo molti antichi popoli, tra i quali gli anglosassoni alcuni dei quali sempre secondo quanto scritto dal Venerabile nel capitolo De mensibus anglorum, dividevano l'anno in due stagioni, quando i giorni sono più lumghi, estate, quando i giorni sono pià corti inverno, e scrive per indicar l'estate così come era denominata dalle genti anglosassoni: lida => litha


Crepita senza bruciare la notte d'estate (Pablo Neruda).
... si accendono i cristalli grazie all'energia dell'equinozio.
...  si accendono i sacri menhir, dolmen e cerchi di pietre focalizzatori dell'energia terrestre.
... si accende il Sacro Cerchio di Stonehenge contenente una grande quantità di quarzo che si attiva al Solstizio, generando un forte campo energetico.
... si accendono ovunque i Sacri Falò per incitare la presenza del Sole che da oggi

Per la religione WiccaLitha celebra l'unione cosmica tra il Dio e Dea, il Sole e la Terra.
Celebrano il Sole la potenza del quale inizia a diminuire e l'inizio dell'Estate.
E' un momento di ringraziamento per i doni che che il Dio e la Dea hanno riversato nel corso dell'anno, è una Festa nella quale i wiccans rinnovano la propria dedicazione agli Dèi, e chiedono al dio corrispondente nel proprio Pantheon al dio Sole di bruciare "l'inutile il doloroso, il dannoso" e di "trasformare la Luce dentro di noi in obiettivi che cresceranno come la Terra" (S.Cunningham, Wicca, Milano, Armenia Ediz, 2001 pg.315).
Litha è un Sabba potente per la prosperità, per allontanare ostacoli e povertà e per accogliere la vita la gioia la prosperità e la meraviglia, per questo il Calderone, simbolo nella wicca del grembo della Madre,  si riempie di fiori per questa celebrazione. 


Salute a te, oh Sole nel giorno del tuo trionfo!



*Starhawk pg. 315.
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Fonti:Beda Venerabilis, De Temporum Ratione, 1725.  Patrologiae cursus completus: Series Latina, Bd. 90, Paris 1862. Corpus Christianorum, Series Latina CXXIII B, Bedae Venerabilis Opera, Bd. VI,2, Turnhout 1977. Consultabile On-Line: nakbal.de.
Cunningham S., Wicca, Milano, Armenia Ediz, 2001.
Starhawk, La Danza a Spirale, Cesena, Macroedizioni, 2002

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sabato 2 febbraio 2019

2 Febbraio - Festum Candelarum

[...] nessuno si rifiuti di portare la sua fiaccola. Accresciamo anzi lo splendore dei ceri per significare il divino fulgore di lui che si sta avvicinando e grazie al quale ogni cosa risplende, dopo che l’abbondanza della luce eterna ha dissipato le tenebre della caligine. Ma le nostre lampade esprimano soprattutto la luminosità dell’anima, con la quale dobbiamo andare incontro a Cristo. Come infatti la madre di Dio e Vergine intatta portò sulle braccia la vera luce e si avvicinò a coloro che giacevano nelle tenebre, così anche noi, illuminati dal suo chiarore e stringendo tra le mani la luce che risplende dinanzi a tutti, dobbiamo affrettarci verso colui che è la vera luce. – Discorsi di san Sofronio (560-638) vescovo. 

Photo by Debora Menozzi