venerdì 25 agosto 2017

Cultus Deorum: Opiconsivia, Opis (25 agosto)

Opis -> latino, sostantivo femminile = ricchezza, abbondanza, doni, munificenza. 
-> ǒpŭs = lavoro agricolo -> un'attività sacra scandita da rituali per ottenere la benedizione delle divinità ctonie come Opis e Consus, dio del seme del grano, del quale in epoca arcaica era prima madre e poi ne era inseminata, per poi divenire in epoca tarda (quando fu introdotta la religione ellenica a Roma, perché la mitologia romana necessitava di una coppia divina corrispondente all'ellenica Cronus e Rhea) sposa del dio Saeturnus.
Consivia = che semina, latino arcaico dal verbo transitivo conserere, consěro. 

Opiconsivia = seminare la ricchezza.

Opis, dea primigenia della Terra di origini sabine, proteggeva e presiedeva la mietitura, la cultura, la semina e la conservazione del grano. Al suo altare, interrato, si offrivano primizie del raccolto.
Opiconsivia si celebrava nel sacrario ad Opis, presso la Regia, dove potevano entrare solo il  flamen quirinalis e le Vestali con il capo coperto dal suffibulum (= velo bianco orlato che ricopriva interamente il capo lasciando scoperto solo la fronte e l'attaccatura dei capelli).
Il rituale è tutt'ora sconosciuto, ma si è conoscenza del fatto che per il sacrificio e le libagioni era utilizzato il praefericulum, un vaso di bronzo aperto in alto simile ad un patera.


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Religione Romana: Mundus Patet de Mundus Cereris

Mundus. Lingua latina. Sostantivo maschile: universo, mondo abitato, terra, inferi. Aggettivo: pulito, privo di impurità. 
Cereris = di Cereredea romana della terra, dell'agricoltura, e della nascita.

I Riti Misterici del mundus Cereris erano svolti dalle sacerdotesse delle dea Cerere in tre soli giorni all'anno (24 agosto, 5 ottobre, 8 novembre quando i morti potevano tornare nel mondo dei vivi, ed il mondo dei vivi comunicare con quello dei morti) ed avevano uno scopo purificatorio, propedeutico alle feste dei giorni (Opiconsivia) e mesi successivi (Saturnali e Natale del Sole Invictus); iniziatico; ctonio (culti e pratiche taumaturgiche o sciamaniche legate alla vita dopo la morte ed al ciclo delle stagioni). In questi giorni di mundus patet (patet accesso aperto) al mundus Cereris tutti i templi della città erano chiusi, nessun altro rito o devozione era celebrata, nessun matrimonio era officiato, nessuna guerra o battaglia combattuta.
I Riti erano celebrati nel Mundus, un tempio sotterraneo, la cui forma era quella di un utero rovesciato, posto all'interno del Santuario della Dea. Le Sacerdotesse interrogavano gli spiriti dei morti e gettavano le offerte di fruges, cereali sacri a Cerere, nel profondo Pozzo (luogo di unione tra il Mondo di Sopra ed il Mondo di Sotto) scavato là dove si incrociano i due assi ortogonali che gli antichi romani chiamarono decumanus cardo, lungo i quali si sviluppava il piano urbanistico della città. Il pozzo era ricoperto da una volta (simbolo del cielo e dell'universo) e chiuso da grandi lastre di pietra, le lapis manalis, che erano spostate prima del culto e che impedivano ai Mani di uscire nel mondo dei vivi.



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mercoledì 23 agosto 2017

Religione Romana - Volcanalia, Volcanal, Vulcano (23 agosto)


Volcanalia erano una festività della Religione Romana inclusa nell'antico calendario sacro che si celebrava il 23 agosto (Sextilis o sesto mese,rinominato in onore del primo imperatore romano Octavianus Augustus, 63 b.C.E. – 14 C.E.).



La celebrazione avveniva nel Volcanal, uno dei santuari più antichi di Roma.
L'Area Volcanisi trovava fuori dal pomerium della Roma antica a sud-est del Campidoglio, dove era stata combattuta la battaglia tra romani e sabini nel 753 b.C.E. (a causa del rapimento compiuto da Romolus, 771-716 b.C.E., ed i suoi delle donne sabine). Costruito su un terrapieno che sovrastava il Comitium di cinque metri, il Tempio originariamente aveva una grande estensione, poi ridimensionata dalla costruzione del tempio tiberiano alla Concordia (304 b.C.E.) e dall'Arco di Septimius Severus (146-211) costruito all'inizio del III sc.

Il culto al dio Vulcano trovava nel dio etrusco Velchans la sua origine, esso presiedeva il fuoco del vulcano e delle solfatare ... non era il placido fuoco di Vesta che scaldava e nutriva, ma bensì il potente distruttore che troverà la sua "naturale" razionalizzazione nell'essere il dio della guerra. Eppure nei tempi antichi il suo culto era connesso con la Bona Dea, con la fertilità dei campi e le feste del raccolto, e anche col culto dei morti e degli antenati, perché secondo l'archeologo tedesco Friedrich von Duhn (1851-1930) nel santuario erano bruciati i corpi dei morti.

Per la sicurezza di Roma i Volcanali dovevano essere celebrati fuori dalle mura della città, perché secondo quanto scrive Plinio il Vecchio (23-79 C.E.), in questi giorni usciva fuoco dalla terra.

La mattina della festa di Volcanal le stoffe che decoravano il lararium (luogo della casa romana preposto alla devozione agli déi), erano lavate ed asciugate al sole. Quindi si svolgevano i Ludi Piscatorii, giochi in onore dei pescatori del Tevere, sull’altra riva del fiume rispetto alla città. Poi nel fuoco perenne acceso al tempio al dio Vulcano erano gettati piccoli pesci vivi pescati nel fiume, al posto di anime umane. La celebrazione terminava con il sacrificio di un cinghiale e un bue dal manto rosso-bruno.

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mercoledì 16 agosto 2017

Sanathana Dharma - Rohini Vrat

Rohini Vrat si osserva nel giorno in cui Rohini Nakshatra ( conosciuta in occidente con il nome arabo di al-adebarān (= colei che segue). È una stella arancione posta a 65 anni luce dal Sole nella costellazione del Toro, una delle ventisette stelle, Nakshatras, che segnano il percorso compiuto dalla Luna nel percorrere la sua orbita intorno alla Terra) è maggiormente visibile dopo l'alba.
Rohini Vrat è un digiuno osservato, continuando la routine quotidiana, dalle donne sposate della comunità Jaina a beneficio dei loro mariti, perché abbiano buona salute, lunga vita, benessere materiale e spirituale. Anche le mogli ne hanno un beneficio: insegna loro pazienza, tolleranza, armonia, a sopportare le difficoltà della vita e dimostrare comprensione, aiuta a chiarire i malintesi tra la coppia e promuovere un rapporto armonioso e la felicità in famiglia.

Il digiuno comincia il giorno di Rohini dopo la pooja alla murti di Bhagvan Vasupujya, uno degli ventiquattro Tirtankaras, Colui che ha compreso la vera natura del Sé, conquistato il saṃsāra, e che aiuta a raggiungere la liberazione (moksha).
Chi osserva il Rohini Vrat ogni ventisette giorni per cinque anni e cinque mesi, non conoscerà dolore, povertà e migliorerà la qualità della vita famigliare.






Rathnai Kalpitham asanam, Himajalai snanam cha divyambaram, Naana rathna vibhooshitham mruga madha modhanvitham Chandanam, Jathi champaka bilwa pathra rachitham, pushpam cha doopam thathaa, Deepam deva dayanithe pasupathe, hrud kalpyatham gruhyatham. (Adi Sankaracharya, Shiva Manasa Puja)

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martedì 15 agosto 2017

Cristianesimo- Dormizione ed Assunzione della Vergine Maria

[1] ... Al di là di ogni parola e al di sopra di ogni pensiero, grandi e mirabili sono i misteri della sempre vergine Maria vera madre del nostro vero Dio e salvatore Gesù Cristo: il verginale concepimento, la generazione senza corruzione, Dio che si incarna in lei e da lei nasce nella forma umana e soprattutto il glorioso e mirabile mistero della sua dormizione.[2] Quando Maria seppe dal Signore che stava per uscire dal corpo, il grande angelo andò da lei e le disse: "Maria, alzati, prendi questa palma datami da colui che ha piantato il paradiso e dalla agli apostoli affinché la portino cantando inni davanti a te; di qui a tre giorni, infatti, deporrai il corpo. Ecco ch'io invierò da te tutti gli apostoli e non ti lasceranno più fino a quando non ti avranno trasportata nel luogo ove tu sarai nella gloria"
Così Giovanni il Teologo inizia il suo Vangelo Apocrifo la Dormizione della Beata Vergine Maria dove narra gli ultimi giorni, la morte ed assunzione della Madre di Gesù. Così continua:

Dormitio Virginis, Affresco, 1475, Anonimo, Cattedrale di Troia, Italia

Inno ad Atena

Oh Atena,
Poliade, Ergane, Leitis, Peana, Zosteria, Anemotis, Promachorma, Pronea, Pronoia, Xenia, Larissea, Oftalmitis, Cissea, Mantide, Aitia, Agoraia, Nike, Parthenos, Promachos Glaucopide, Alalcomeneide, Minerva Cecropia, Alea, Apaturia, Armata, Colocasia, Crisia, "Dai giusti meriti", Guerriera, Itonia, Lafria, Madre, Narcea, Onga, Coronide
Pallade unigenita,
augusta prole del grande Zeus,
Divina, Dea beata, che susciti la guerra,
dall'animo forte, indicibile, di gran nome,
che abiti negli antri,
che governi le alture elevate dei gioghi montani
e i monti ombrosi,
e rallegri il tuo cuore nelle valli,
godi delle armi,
con le follie sconvolgi le anime dei mortali,
fanciulla che estenui, dall'animo che incute terrore,
che hai ucciso la Gorgone, che fuggi i talami,
madre felicissima delle arti,
eccitatrice, follia per malvagi per i buoni saggezza;
sei maschio e femmina, generatrice di guerra, astuzia,
dalle forme svariate, dracena, invasata,
splendidamente onorata,
distruttrice dei Giganti Flegrei,
guidatrice di cavalli, Tritogenia, che sciogli dai mali,
demone apportatore di vittoria,
giorno e notte, sempre,
nelle ore piccole ascolta me che prego,
da la Pace molto felice e sazietà e salute,
inventrice delle arti,regina molto pregata.
(Inni Orfici alla Regina del Cielo, la dea vergine Atena)




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Fonti:
Collin de Plancy, Dictionnaire infernal: ou Répertoire universel ..., Paris, Henri Plon Éditeur, 1863.
Sabatino Moscati a.c.d., L'alba della civiltà, Torino, Edizioni UTET, 1976, 3 volumi.
Sabatino Moscati, Antichi imperi d'Oriente, Roma, Edizione Newton & Compton, 1997.
atena, 15 agosto, pallade, regina del cielo, inni orfici, pantheon greco

lunedì 14 agosto 2017

Sanathana Dharma: Kṛṣṇa Janmashtami


Festa che celebra la nascita di Kṛṣṇa, ottava incarnazioni di Viṣṇu, in realtà nella  Bhāgavata Purāṇa è detto che "Kṛṣṇa è l'Essere Supremo stesso."

Secondo quanto narrato nelle Viṣṇu Purāṇa (V, 1, 59-63) Bhagavat, la Persona Suprema, si strappò due peli dal corpo, uno nero e uno bianco: dal pelo bianco deposto nel grembo di Rohini, seconda moglie di Vasudeva, nacque Balarāma; dal capello nero deposto nel grembo di Devakī nacque  shree Kṛṣṇa, a mezzanotte dell'ottavo giorno di luna calante del mese di Bhadrapada (agosto-settembre) nella città di Mathura, città situata lungo le rive del fiume Yamunā, ottavo figlio di Devakī e Vasudeva suo marito.
"L'incantatore mistico delle anime" nacque con quattro braccia, tenendo in mano conchiglia, mazza, disco e fiore di loto, tatuato con la Shrivatsa, indossando una collana con la divina pietra Kaustubha sacra a Viṣṇu, vestito di seta gialla, abbagliante come una nube luminosa, con una corona adornata con le pietra Vaidurya comunemente denominata ad "occhio di gatto", protegge dal morso dei serpenti, rende innocuo il potere del veleno ed è depositaria dei poteri del mistico pianeta Ketu, il Nodo Meridionale della Luna Ketu il pianeta dell'illuminazione e della liberazione.



 Kṛṣṇa, the Butter Thief India, Karnataka, Mysore, 16th century

domenica 13 agosto 2017

Sanathana Dharma: Balarama Jayanti

Balarāma (devanāgarī: बलराम) è adorato come l'ottava incarnazione di lord Viṣṇu ed avatar di Adishesha (devanāgarī आदिशेष) il serpente divino dalle cento teste (ma a volte rappresentato con solo cinque o sette teste), re dei Naga, che galleggia sull'oceano cosmico: su di Lui riposa Lord Viṣṇu tra i cicli di creazione confortato dalla dea Lakshmi. 

Balarama, 18th Century, Mathura Museum, India.