martedì 28 ottobre 2014

Bhagavad-Gita 11, 62-63

 
Lord Krishna spiega che lo sforzo di superare i sensi, i desideri, senza focalizzare la mente sul Signore Supremo sia uno sforzo futile, perché senza la grazia del Supremo Signore il residuo di passate attività sensuali, con il piacere o la frustrazione che ne deriva, crea un'attrazione magnetica a causa della quale il desiderio diviene sempre più estremo e debilitante.
Da questo estremo desiderio
nasce la lussuria.
Lussuria è pensare di non poter esistere senza “l’oggetto” del desiderio.
 
Questo genera rabbia, frustrazione, indignazione, e dalla rabbia nasce lo sconcerto e la delusione, condizione mentale in cui non si è più consapevoli di quale azione deve essere eseguita e quali azioni non deve essere eseguita.
Successivamente si perde memoria di come tutto è cominciato, non si può più limitare i sensi ne controllare la mente, la volontà viene a mancare e non si ha più il desiderio di ottenere la realizzazione spirituale dell'anima eterna, si perisce allora nel samsara il ciclo infinito di nascita e morte, nell'esistenza materiale.

Sri Ramanujacharya, Gita Bhashya.

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