lunedì 18 novembre 2019

“How very much I’ve loved” – Il Tempio del Popolo, Jonestown 18 novembre 1978

Erano le 16,30 del 18 novembre.
A Jonestown  il leader carismatico del Peoples Temple raduna tutti i residenti nel padiglione centrale del villaggio/comune.
“How very much I’ve loved” … con queste parole ha inizio il lungo discorso del reverendo Jim Jones che culminò con il suicidio/assassinio in massa dell’intera colonia, animali compresi.
909 persone,  il 70 per cento dei quali afroamericani, 300 persone anziane 173 minorenni 131 bambini di età inferiore ai 10 anni, bevvero la pozione (succo di frutta, cianuro di potassio, Valium, idrato di cloralio e cloruro di potassio) per passare oltre e sfuggire in tal modo alle torture ed al massacro che li avrebbe visti protagonisti una volta che l’esercito della Guyana fosse giunto Jonestown per vendicare l’omicidio del senatore che proprio in quel momento la Brigata Rossa del Peoples Temple stava compiendo:
non ci stiamo suicidando. È un atto rivoluzionario. Non possiamo tornare indietro.
Bevuto il veleno molte famiglie presero posto al di fuori del padiglione nel fango creato dalla pioggia appena terminata e morirono abbracciati tra le convulsioni.
Le guardie della colonia uccisero coloro che cercavano di fuggire, quindi si suicidarono.
Nel silenzio della morte Jim Jones si spara alla tempia.




13 maggio 1931 – James Warren Jones nasce a Lynn (Ohio, USA). La famiglia Jones vive nell’indigenza: il padre James Jones è invalido di Guerra, la madre un’operaia impegnata nelle lotte sindacali. Nonostante I genitori non credenti, Jim frequenta la Comunità Pentecostale e simpatizza per le idee promosse dal socialismo sovietico.
Dopo la separazione dei genitori si trasferisce a Richmond, in Indiana, con la madre. E’ ancora un adolescente, ma ha il coraggio di predicare nei sobborghi neri della città l’uguaglianza davanti a Dio ed il Vangelo: siamo alla fine degli anni Quaranta e l’America viveva i terribili giorni della segregazione razziale, dei ghetti, del Ku Klux Klan.
Si laurea in sociologia alla Butler University.
Lavora com inserviente presso il Reid Memorial Hospital di Richmond, dove conosce Marceline Baldwin (1927 -1978), infermiera ed ispettore sanitario statale, che diverrà poi sua moglie.
Fede e Politica. Cristianesimo o Socialismo.
Un dirigente del Partito Comunista degli Stati Uniti suggerisce a Jones di lavorare per il Partito infiltrando una Chiesa: diventa così pastore presso la Somerset Methodist Church di Indianapolis.
1954 – Jones fonda Wings of Delivrance un movimento laicale all’interno della congregazione protestante dei Discepoli di Cristo. Jones si reca di casa in casa per invitare gli abitanti alle sue funzioni durante le quali predica l’integrazione razziale, la giustizia sociale ed un cristianesimo intriso a tal punto di filosofia socialista da essere definito dagli studiosi del Movimento “socialismo-cristiano”.
1960 – Il suo successo è tale che ad ogni funzione del Reverendo partecipano circa duemila persone.
1961 – Il sindaco di Indianapolis, Charles Boswell, lo nomina capo della Commissione per i Diritti Umani.
Qualcosa accade per i toni delle prediche diventano cupi e visionari, la paura di una guerra nucleare era molto diffusa e Jones dichiara di aver avuto una visione di un fungo atomico sopra Chicago.
1962 – si trasferisce con la famiglia a Belo Horizonte, in Brasile, uno dei “Nove posti nel mondo in cui nascondersi” secondo un articolo dell’Esquire vi rimane per quasi due anni.
1965 – Mutato il nome del movimento in Peoples Temple centocinquanta fedeli seguono Jones verso i vigneti della Redwood Valley a pochi chilometri da Ukiah, capoluogo della contea rurale di Mendocino, nel nordovest della California dove vivono in comuni. Nella Chiesa costruita dagli stessi adepti Jones predica che nella Bibbia Dio stesso giustifica molti atti di violenza, identifica sé stesso con il Messia, sostiene di poter fare miracoli, resuscitare morti, di avere poteri di preveggenza e visioni. Jones presenta se stesso ai fedeli come un essere sovra-umano e per incarnare questa visione distorta assume droghe, quali anfetamine in dosi massicce che incrementano il suo stato di paranoia.
Il credo del Tempio dei Popoli si diffonde in tutta la California e in alcune città Stati Uniti grazie al tour de “il più grande guaritore, attraverso Cristo, presente oggi nel mondo”.  Durante i sermoni Jones legge direttamente dai giornali gli episodi di cronaca più violenti che coinvolgono membri delle comunità afroamericane per dimostrare che era in atto un piano sistematico messo in opera dal governo per sterminare i neri. La Bibbia stessa è indicata agli astanti come un libro scritto da bianchi per giustificare la schiavitù e l’oppressione dei neri.
Al termine delle funzioni Jones invita i presenti a lasciare le proprie abitazioni e trasferirsi nella comunità della California, dove in effetti emarginati, senza fissa dimora, tossicodipendenti, madri sole e povere ricevono aiuto medico, sostegno economico e legale: i magnifici campi dell’Eden.
1972 – la sede principale del Peoples Temple è trasferita in un ex-tempio massonico al numero 1859 di Geary Boulevard di San Francisco.
Attorno a Jones ed i suoi discepoli si raccolgono numerosi nuovi seguaci provenienti da classi disagiate e/o afroamericani, Jones li invita a vendere o lasciare alla chiesa tutti i loro beni terreni per vivere in comune presso appartamenti presi in affitto dalla Chiesa, in modo da realizzare un altro aspetto del socialismo divino.
Al termine delle riunioni dei gruppi di preghiera o di discussione sono distribuiti i moduli di meditazione o di presenza, fogli in bianco che i fedeli debbono firmare per provare la propria fedeltà al Tempio. Per coloro che sono membri del Consiglio Direttivo la prova di fedeltà richiesta da Jones è più impegnativa: debbono scrivere e firmare di persona confessioni di aver commesso gravi crimini, che  sono poi conservate negli archivi della chiesa.
Lasciare il Tempio non è semplice, chi ha il coraggio di fare questo passo è perseguitato e minacciato, mentre dal pulpito, Jones narra le terribili storie delle disgrazie o delle morti accadute ai “traditori”.
Cominciarono a diffondersi le prime voci di molestie sessuali nei confronti di alcuni adepti, di promiscuità sessuale ed attività politiche segrete.
Alcune “guardie” delle sedi del culto iniziano a portare armi.
1973 San Francisco – Jones inserisce per la prima volta il concetto di suicidio utile alla causa nei suoi sermoni e  progetta con i suoi più stretti collaboratori piani per assassinare l’intero Consiglio composto da cento persone.

1974 – Jones ottiene dal governo della Guyana, con il quale si è accordato segretamente, lotti di terreno nella giungla   a qualche chilometro dal piccolo villaggio di Port Kaituma (al confine con il Venezuela) per un “progetto agricolo”. Jones aveva concepito l’idea di creare in questo paese sudamericano un’utopia socialista, dove la fratellanza e la tolleranza avrebbero avuto la meglio sul materialismo e sul razzismo che detestava negli Stati Uniti[Alcuni adepti sono inviati in Guyana con lo scopo di preparare il terreno per la comunità liberandolo dalla vegetazione della giungla tropicale e creare quel luogo meraviglioso dal clima perfetto dove le donne partorivano senza dolore, che Jones descrive nelle sue prediche.
1975 – Suzanne Jones, una dei figlia adottivi di Jim e Marceline (furono la prima coppia caucasica ad adottar un bambino afroa-mericano) originaria della Corea del Sud sposa Mike Cartmell e diserta il Tempio dei Popoli. e
1976 – Per incrementare il proprio potere, inizia una carriera all’interno del Partito Democratico sostenuto dalla moglie del futuro presidente Carter, Rosalynn ed appoggia l’elezione a sindaco di San Francisco di George Moscone (1929- assassinato il 27 novembre 1978 contemporaneamente al consigliere comunale e attivista gay Harvey Milk , per mano dell’ex consigliere comunale Dan White) il quale eletto 37° sindaco di San Francisco nomina Jones membro della Commissione interna comunale.
Le voci sulla prosmiscuità sessuale della Chiesa si fanno sempre più pressanti, nelle comuni si pratica la via socialista che comporta la condivisione dei mariti e delle mogli. Ex-adepti raccontando delle decine di relazioni eterosessuali/omosessuali del Reverendo, dei depositi di armi e di contatti con i servizi segreti cubani. I giornali e la CIA s’interessano al Tempio, si aprono inchieste, la congregazione dei Discepoli di Cristo difende l’operato di Jones, George Moscone, il sindaco di San Francisco che Jones aveva contribuito a far eleggere, si rifiuta di aprire inchieste sull’operato del culto nella sua città, ma è ormai chiaro che Jim Jones dovrà render conto delle azioni e degli scopi della sua Chiesa.
1977 – Jim Jones sospettoso e paranoico da pensieri di complotti alle sue spalle ed inseguito da azioni legali intentate contro di lui negli Stati Uniti parte per la Guyana verso la giungla dove lo aspetta un’intera città votata alla sua gloria ed organizzata secondo le sue idee: Jonestown, in realtà baracche ed orti costruiti nel fango.


Il Tempio mantiene stretti contatti con membri del governo della Guyana attraverso un gruppo di giovani donne che abitano a spese della Chiesa nella capitale, a Georgetown, prostitute politiche che concedono favori sessuali a ministri e diplomatici per ottenere l’accesso a informazioni riservate e tenere sotto controllo, per conto di Jones, l’atteggiamento del governo nei confronti della colonia di cittadini statunitensi.
A San Francisco intanto un nucleo di volontari si impegna nell’esercitare forti pressioni perché gli adepti si trasferiscano in Guyana. Si presentano dopo la mezzanotte alla porta degli appartamenti comuni comunicando agli occupanti assonnati che Padre Jones li aveva invitati nella Terra Promessa per pregare e salvarsi da un olocausto nucleare. I volontari aiutano i prescelti a fare i bagagli, impediscono loro di ricevere od effettuare telefonate, e chiariscono loro  che il viaggio sarebbe stato gratuito. Partiti gli occupanti gli appartamenti sono svuotati dei mobili per essere venduti al negozio di oggetti di seconda mano della Chiesa. All’arrivo ai fedeli è ritirato il passaporto e i documenti per ragioni di sicurezza.
In poche settimane a Jonestown giungono, attraverso un ponte aereo di cargo e voli charter, più di seicento fedeli, costretti a condividere con coloro che già vi risiedevano spazi e servizi igienici insufficienti. Le baracche ora ospitano fino a diciannove persone che dormono su letti a castello di tre piani. I bagni comuni all’esterno consistono in file di assi di legno sopra buche scavate nel terreno.
In settembre tornano di nuovo in scena i finti attentati che avevano accompagnato l’ascesa del culto in California: Guardie armate del Tempio, agli ordini di Jones, si nascondono nella giungla intorno al villaggio e sparano colpi durante la notte verso la baracca in cui abita il Pastore. Jones dichiara che la comunità è “sotto attacco” e riunitala nello spazio per le adunate pronuncia loro lunghi discorsi incoerenti. Gli abitanti armati con forconi e coltelli sono costretti a rimanere per tutta la notte di guardia davanti alla giungla, in attesa di nemici immaginari.
dicembre 1977 – muore Lynetta la madre di Jones l’unica persona che aveva un’influenza moderatrice su Jones e poteva permettersi di criticarne apertamente gli eccessi. Il tema della morte inizia a comparire sempre più spesso nei discorsi di Jones, il predicatore parla della necessità che i fedeli programmino la propria morte perché un evento di tale importanza non può essere lasciato al caso ma deve compiersi per la vittoria del popolo, per il socialismo, per il comunismo, per la liberazione dei neri, per la liberazione degli oppressi. (discorso 21 dicembre 1977). E mentre Jones predica Morte ai suoi adepti, i suoi collaboratori nel corso di discussioni notturne sotto la direzione del Pastore discusse in dettaglio quali soluzioni adottare per compiere quell’omicidio/suicidio di massa.
Indottrinati con linguaggio millenaristico e tecniche di lavaggio del cervello da comune nordcoreana, la vita dei seguaci del Tempio dei Popoli prosegue: gli altoparlanti trasmettono fino a notte fonda i discorsi di Jones, o le false notizie provenienti dal resto del mondo sulle condizioni degli afroamericani negli Stati Uniti: castrazioni forzate per le strade di Chicago, distruzione di intere città a causa di scontri etnici.
E’ introdotta una graduale censura delle lettere da e per la comunità.
Chi manifesta il desiderio di tornare a casa o critica le condizioni di vita di Jonestown è assegnato alle squadre di rieducazione costretto per giorni interi a lavori pesanti e criticato violentemente davanti a tutti da Jones perché “controrivoluzionari” od “elitisti”. Coloro che abbandonano la comune sono definiti disertori ed esiste una polizia informale per ostacolare, se non rendere impossibile, la diserzione.
 1978 – il console statunitense Richard McCoy giunge a Jonestown in gennaio in seguito ad alcune segnalazioni di punizioni corporali, per un’ispezione ma trova solo persone disposte a giurare sulla loro felicità e che verso di loro non è praticata alcuna violenza. Anche chi è stato condannato alle squadre di lavoro non esprime alcuna critica sulla comunità.
aprile 1978 – venticinque membri del Concerned Relatives (formato da ex-adepti e parenti degli emigrati in Guyana)  presentano alle autorità di San Francisco la prima denuncia dello stato di separazione dal mondo esterno in cui sono tenuti gli abitanti di Jonestown. Sam Houston preoccupato per la moglie di suo figlio (morto poco tempo prima) e per le sue due nipoti che si erano trasferite in Guyana mise in contatto i Concerned Relatives con l’amico Leo Ryan, deputato californiano democratico, che già si era occupato presso il Congresso di Scientology e della setta del Reverendo Moon.
Giunto a conoscenza della denucnia inoltrata dal gruppo dei Concerned Relatives Jones riunisce la comunità e dopo aver tenuto un lungo e confuso discorso sulla congiura delle autorità statunitensi per distruggere Jonestown, costringe diverse persone a raccontare come avrebbero torturato i loro parenti se ne avessero avuta la possibilità perché “quasi tutti i vostri dannati parenti” sono coinvolti nella denuncia, registrando le esitanti confessioni.
In quei giorni, Jones sollecitò Schacht, il medico non laureato ventinovenne della comunità perché velocizzasse le sue ricerche sulle modalità per poter realizzare un “suicidio collettivo”.  E Schacht lo trovò leggendo un articolo su una rivista specializzata australiana: cianuro di sodio.
01 novembre 1978 – Ryan invia a Jones un telegramma con il quale annuncia la visita sua e di una troupe televisiva della NBC a Jonestown. I membri della chiesa scrissero alla NBC ed al senatore Ryan per dissuaderli dal loro progetto, mentre Jones faceva pressioni sul governo della Guyana dicendo che permettere la visita sarebbe stato “un grave errore” e descriveva alla comunità Ryan come un violento razzista, giurando che non avrebbe mai messo piede nella colonia.
15 novembre appena passata mezzanotte – il senatore Ryan giunge in Guyana con lui una troupe della NBC, giornalisti del Washington Post, del National Enquirer e di due quotidiani di San Francisco, una dozzina di parenti degli abitanti della colonia. Le autorità della Guyana cercano di intralciare la visita e l’ambasciata americana deve intervenire diverse volte. Alla sede della chiesa di Georgetown, gli addetti alla sicurezza e tutti i membri fanno capire chiaramente agli ospiti che la loro presenza non è gradita.
17 novembre 1978 – Il sentaore Ryan, arriva a Jonestown, accompagnato da familari di membri del Tempio e giornalisti. Trascorrono la serata a un tavolo sotto il padiglione delle adunate di Jonestown, intervistando i residenti. Nessuno parla male della sua condizione e nessuno si dichiara disposto ad andarsene: ma le risposte sono sempre molto, troppo, simili e gli abitanti sembrano intimiditi; inoltre il deputato e la sua aiutante avevano chiesto espressamente di incontrare alcuni abitanti, ma questi non si presentano perché malati od impossibilitati. Ryan consegna alcune lettere di parenti preoccupati agli abitanti che le consegnano, senza aprirle, ai membri della sicurezza del Tempio.
Al tavolo principale, Jones pronuncia un discorso incoerente a tratti incomprensibile sulle cospirazioni. Alla domanda diretta dei cronisti Jones nega di aver mai sostenuto l’idea del suicidio di massa. Poi il senatore Ryan è presentato alla comunità riunita.
Quella notte Jones permette solo a quattro persone, Ryan, la sua aiutante, e due funzionari, Dick Dwyer e Neville Annibourne, di rimanere Jonestown, gli altri debbono tornare a Port Kaituma. Al termine della serata, un uomo si avvicina a Dwyer e gli dice che lui, Vernon Gosney,e se ne voleva andare “immediatamente” da Jonestown. Dwyer gli risponde che ne avrebbero parlato il giorno successivo, ma riferisce  l’incontro a Ryan che gli mostra un biglietto passato di nascosto a un membro della troupe della NBC: “Vernon Gosney e Monica Bagby. Aiutateci a lasciare Jonestown”.  Il giorno dopo Edith Parks si avvicina a Dwyer e gli dice che lei ed i sei membri della sua famiglia vogliono andarsene. Jones, che si trova vicino al funzionario, interrompe l’intervista con la NBC e mentre le telecamere continuano a registrare si avvicina a Edith, che lo seguiva sin dai tempi dell’Indiana, pallido e stravolto pregandola di non abbandonare Jonestown o di ritardare di un paio di settimane la partenza: tutte le offerte sono rifiutate.  Un’altra ventina di persone prendono coraggio e chiedono a Ryan di poter ripartire con lui. Altre ancora lo avvicinano per dirgli che vogliono lasciare la colonia. Il clima intorno al deputato si fa ostile. Dwyer decide che per preservare la sua incolumità il deputato deve allontanarsi subito dalla colonia, e decide di accompagnarlo personalmente al piccolo aeroporto di Port Kaituma. Al gruppo di fuggiaschi si uinsce a loro anche Larry Layton che avevano visto poco prima parlare fittamente con Jones e che sospettavano essere un infiltrato. All’aeroporto mentre caricano i bagagli, compare in fondo alla pista un grosso camion della colonia, si avvicina all’aereo fermo sulla pista, lo affianca, sei uomini armati saltano a terra e sparano alla ruota del carrello anteriore dell’aereo, poi alle persone:  sono prima feriti poi freddati con un colpo alla testa. Una ventina di persone riesce a salvarsi la vita chiudendo il portellone dell’aereo dopo l’inizio della sparatoria.
Jim Jones, venuto a conoscenza dell’attacco, convoca l’assemblea generale e dopo avere inviato il denaro del Tempio all’erede designato, l’ambasciata sovietica in Guyana, propone in un lungo delirante incoerente discorso “un suicidio di massa per la gloria del socialismo”.
A Jonestown muore suicida anche la moglie di Jones, Marceline i loro figli adottivi ( Lew Eric Jones – Timothy Tupper – Tim Jones – Agnes Paulette Jones) ed i loro nipoti ( William Dean Dillon, Billie Jones, Jimbo Jones, James Arthur Bishop, Stephanie Jones, Michael Ray Jones).  Si salva l’unico figlio naturale, Stephan Gandhi Jones ed uno dei figlio adottivo, Jimmy Jones Jr. perché entrambi nella capitale, Georgetown, per una partita di basket.
Dick Tropp, che nella colonia è un insegnante di inglese, lascia prima di uccidersi lascia una nota:
18 nov. 1978 – L’Ultimo Giorno del Tempio dei Popoli
A chiunque trovi questa nota:
raccogliete tutti i nastri, tutte le carte, tutta la storia. La storia di questo movimento, questa azione, deve continuare ad essere esaminata. Deve essere compresa in tutte le sue incredibili dimensioni. Le parole vengono meno. Abbiamo donato le nostre vite a questa grande causa. Siamo fieri di avere qualcosa per cui morire. Non abbiamo paura della morte. Speriamo che il mondo realizzi un giorno gli ideali di fratellanza, giustizia e uguaglianza per i quali Jim Jones è vissuto ed è morto. Abbiamo scelto tutti di morire per questa causa. Sappiamo che non c’è modo, per noi, di evitare le interpretazioni sbagliate. Ma Jim Jones e questo movimento erano nati troppo presto. Il mondo non era pronto per lasciarci vivere.




Fonti:
Massimo Introvigne, Idee che uccidono. Jonestown, Waco, il Tempio Solare, MIMEP-Docete, Pessano (Milano) 1995
Enrico Pozzi, Il carisma malato. Il People’s Temple e il suicidio collettivo di Jonestown, Napoli, Liguori, 1992
Enrico Pozzi, Narrazione di un suicidio collettivo. Trascrizione e commento della registrazione del rito suicida del People’s Temple a Jonestown, in Il Corpo, anno I, n. 2, nuova serie, marzo 1994.
Wessinger, Catherine.,How the Millennium Comes Violently: From Jonestown to Heaven’s Gate. Seven Bridges Press, 2000.
Philip Zimbardo, L’effetto Lucifero, Milano, Raffaello Cortina Editore, 2008.

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