ʿīd al-aḍḥā - عيد الأضحى - Festa del Sacrificio
'īd al-naḥr - عيد ﺍﻟﻨﺤﺮ - Festa dello Sgozzamento
ʿīd al-qurbān - عيد ﺍﻟﻘﺮﺑﺎﻥ - Festa dell'Offerta a Dio
Celebrata ogni anno nel periodo di tempo (waqt) compreso fra la fine della preghiera del mattino e l'inizio della preghiera del pomeriggio del decimo giorno (e nei tre giorni successivi) del dodicesimo mese lunare islamico di Dhū l-Ḥijja , ذو الحجة, giorno conclusivo del pellegrinaggio, hajj, alla Mecca (pellegrinaggio dalle origini pre-islamiche, in questo mese infatti gli arabi si recavano alla città sacra per rendere omaggio ad una pluralità di divinità tra cui il dio della pioggia.
In questo giorno è svolto il sacrificio di un animale per ricordare il sacrificio del montone effettuato dal profeta Ibrāhīm in sostituzione del proprio figlio Ismāʿīl, figlio di Hāgar (nella tradizione islamica è Ismaele che doveva essere sacrificato a Dio dal padre Abraamo e non Isacco come narrato nella tradizione giudaico/cristiana nell'Antico Testamento, libro della Genesi capitolo 22).
È quindi per eccellenza la festa della fede e della totale e indiscussa sottomissione a Dio, e con il sacrificio si vuole ringraziare 'Allah per tutti i doni concessi.
L'osservanza della Festa del Sacrificio è considerata sunnah mu'akkadah è cioè una consuetudine praticata dal Profeta Muḥammad fino ad oggi da ogni appartenente all'Islam e che ne identifica lo stato di appartenenza. Non praticare il Sacrificio è considerato makruh مكروه ovvero un atto detestabile, significa ridicolizzare la fede nell'Islam e non ottenere l'intercessione del Profeta. Viceversa coloro che celebrano l'ʿīd al-aḍḥā otterranno thawab, la ricompensa per le buone azioni. Per coloro che seguono l'Islam Sunnita Hanafita (costituita verso la fine dell'VIII secolo C.E. e praticato in paesi come Turchia, Giordania, Iran Orientale, Afghanistan, Pakistan, India, Bangladesh, ex-Jugoslavia) partecipare all'ʿīd al-aḍḥā è wajib فريضة , obbligatorio.
Gli animali che possono essere sacrificati in questo giorno debbono rispettare delle caratteristiche precise dettate dalla sharīʿa e sono detti uḍḥiya (أضحية), non è posibile donare il denaro corrispondente ad un animale da sacrificio in beneficenza in sostituzione del sacrificio vero e proprio:
- l'animale da sacrificio preferito è l'animale più pregiato quindi si preferisce il cammello alla mucca al montone alla pecora e lo si preferisce maschio e non castrato, ma ciascuno di questi animali può essere egualmente sacrificato. Più famiglie che esprimano chiara intenzione di celebrareʿīd al-aḍḥā possono unirsi per condividere un bovino od un camelide;
- l'animale deve essere fisicamente integro ed adulto.
La giurisprudenza islamica ritiene un animale adulto quando sono cresciuti i denti anteriori permanenti. Nello specifico gli ovini debbono aver compiuto un anno di età, i bovini debbono aver completato i due anni di età ed essere etrati nel terzo anno, i camelidi aver compiuto cinque anni. Sono considerati non integri animali privi di arti, con ossa rotte, zoppi, privi di occhio o con occhi malati, con orecchio bucato o mutilato.
La giurisprudenza islamica ritiene un animale adulto quando sono cresciuti i denti anteriori permanenti. Nello specifico gli ovini debbono aver compiuto un anno di età, i bovini debbono aver completato i due anni di età ed essere etrati nel terzo anno, i camelidi aver compiuto cinque anni. Sono considerati non integri animali privi di arti, con ossa rotte, zoppi, privi di occhio o con occhi malati, con orecchio bucato o mutilato.
- l'animale può essere maschio femmina castrato od intero;
- l'animale non deve essere maltrattato mentre è condotto al macello;
- l'animale deve essere sdraiato sul lato destro rivolto alla qiblah (in direzione della Mecca) e su di lui l'officiante deve recitare il takbīr, Allāhu akbar - الله أَكْبَر. - forma abbreviata di Allāhu akbar min kulli shay - Allah è più grande di ogni cosa.
- l'animale deve essere ucciso mediante sgozzamento con un coltello molto affilato ed una unica recisione delle due vene giugulari, della trachea e dell'esofago, così che la morte sopraggiunga in brevissimo tempo ed il sangue vada alla terra seguendo le norme previste dalla legislazione giudaica e coranica, perché il sangue è considerato impuro ed è proibito mangiarne;
- il sacrificio è compiuto da un uomo, in stato di purità rituale (ṭahāra - ﻃﻬﺎﺭة) che non abbia tagliato le unghie o si sia raso dal primo giorno del mese di Dhū l-Ḥijja, . Chi esegue il sacrificio per conto di altri non dovrebbe pronunciare il nome della famiglia mentre esegue uccide l'animale, ma solo indicarne l'intenzione con il cuore.
- prima di procedere alla ripartizione della carne, il corpo dell'animale sacrificato deve essersi raffredato.
La carne dell'animale è divisa in tre parti uguali: una parte è consumata subito tra i familiari, la seconda parte è conservata e consumata in seguito e la terza viene destinata ai poveri della comunità, che non hanno i mezzi economici per acquistare un animale per il sacrificio.
Non sono considerati come non aventi i mezzi economici coloro che possiedono ricchezza pari al prezzo dell'animale in eccedenza del bisogno della sua famiglia per i giorni di Eid e di tre giorni seguenti; coloro che possono ottenere i soldi per pagare l'animale accendendo un prestito; coloro che hanno la somma di denaro necessaria ma ne hanno bisogno per altre necessità.
Tutta la comunità islamica ovunque si trovi partecipa a questo sacrificio, in connessione con coloro che hanno potuto osservare veramente il pellegrinaggio alla Mecca, così facendo è come se anche coloro che no hanno potuto recarvisi fossero lì nella città sacra.
Fonti:
A.Bausani, L'Islam, Milano, Garzanti, 1980.
G.Vercellin, Istituzioni del mondo musulmano, Torino, Einaudi,1996.
Mufti Aasim Rashid, Essentials of the Eid Sacrifice, Al-Ihsan Institute.
#EidalAdha #festadelsacrificio #festadellosgozzamento #islam #religioneislamica #hajj #dhulhijja #islamologa #deboramenozzi #religion #spiritualità #festaislamica #musulmani
Nessun commento:
Posta un commento