[...] nessuno si rifiuti di portare la sua fiaccola. Accresciamo anzi lo splendore dei ceri per significare il divino fulgore di lui che si sta avvicinando e grazie al quale ogni cosa risplende, dopo che l’abbondanza della luce eterna ha dissipato le tenebre della caligine. Ma le nostre lampade esprimano soprattutto la luminosità dell’anima, con la quale dobbiamo andare incontro a Cristo. Come infatti la madre di Dio e Vergine intatta portò sulle braccia la vera luce e si avvicinò a coloro che giacevano nelle tenebre, così anche noi, illuminati dal suo chiarore e stringendo tra le mani la luce che risplende dinanzi a tutti, dobbiamo affrettarci verso colui che è la vera luce. – Discorsi di san Sofronio (560-638) vescovo.
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I riti della Festa della Candelora hanno origini molte antiche ed affondano le proprie radici nelle celebrazioni della religione romana alla dea Februa (Giunone Salvatrice) invocata per la guarigione della febbre malarica, che si svolgevano nella prima quindicina del mese di febbraio, mese a lei dedicato, culminando alle idi di febbraio quando la festa di Lupercalia aveva inizio. Nel corso delle celebrazione alla dea Februa fiaccolate notturne illuminavano le vie della città di Roma.
Nel corso della cristiana festum candelarum, ieri le fiaccole oggi le candele, benedette dal sacerdote quali simboli di Cristo "luce per illuminare le genti" sono portate in processione dai fedeli per poi essere conservati nelle proprie abitazioni per essere ri-utilizzati quale testimonianza di devozione cristiana durante le calamità naturali, nell'assistenza di una persona gravemente malata, in caso di epidemie, nell'attesa del ritorno di qualcuno momentaneamente assente.
Oggi questo stesso giorno la Chiesa Cattolica celebra le "la Purificazione di Maria" e "la presentazione di Gesù al Tempio", ma un tempo queste ricorrenze erano celebrate il 13 e 14 febbraio, quando cioè la Roma Non-Cristiana celebrava i Lupercali. E mai due feste tanto diverse erano festeggiate nello stesso tempo. Era lo stesso tempo di quando il Natale di Gesù era celebrato il 6 Gennaio, giorno dell'Epifania (o Manifestazione).
Quando il Concilio di Nicea del 325 C.E. stabilì che le celebrazioni per la nascita del Cristo si sarebbero anticipate al 25 dicembre, anche le celebrazioni per la "purificazione di Maria" e "la presentazione di Gesù al Tempio" vennero anticipate, ed il computo dei quaranta giorni le poneva corrispondenti alle celebrazioni del 2 febbraio ed ai rituali di purificazione della dea Februa, molto più consoni e cristianizzabili dei Lupercali. Si sarebbero così uniti in un unico rito tre momenti liturgici: "la purificazione di Maria", "la presentazione di Gesù al Tempio" e la "benedizione delle luci".
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