mercoledì 28 dicembre 2016

Enciclica Cum Nuper (1858)

"CUM NUPER" XVII ENCICLICA DEL SOMMO PONTEFICE PIO IX 
Ai Venerabili Fratelli Arcivescovi e Vescovi e agli altri Ordinari locali del Regno delle Due Sicilie. Il Papa Pio IX. Venerabili Fratelli, salute e Apostolica Benedizione [...], Venerabili Fratelli, non possiamo quasi esprimere a parole quell’acerbissimo dolore da cui siamo stati colpiti, allorché abbiamo avuto notizia che nello scorso mese di dicembre molte città di codesto Regno furono talmente sconquassate da grandi terremoti che molte persone, travolte dalle rovine di edifici cadenti, in modo miserando hanno perso la vita, [...]

Appena Ci giunsero le prime tristissime notizie di una così grande calamità, senza alcun indugio, nell’umiltà del Nostro cuore abbiamo levato i Nostri occhi al Signore, implorando e scongiurando la Sua divina misericordia per quelle misere popolazioni affinché risanasse le fratture della terra le cui fondamenta erano state scosse in modo così terribile. 
Vi sono noti i passi della Sacra Scrittura, che chiaramente e palesemente insegnano che tali castighi di Dio sono provocati dalle colpe degli uomini. Noi, per il Nostro ufficio, sproniamo vivamente in Domino la Vostra episcopale sollecitudine, Venerabili Fratelli, affinché adempiate con ardore e attivamente ciò che fa parte del Vostro ministero, e abbiate subito in animo di allontanare dal vizio e dal peccato, con ogni sforzo e zelo, i fedeli affidati alle Vostre cure e di incamminarli per le vie della virtù, della giustizia e della religione. 
E poiché, con Nostro e Vostro grande rammarico si trovano in codesto Regno anche degli ecclesiastici che, dimentichi della loro vocazione, con la loro riprovevole e malvagia condotta eccitano l’indignazione divina e diventano causa di morte spirituale del popolo cristiano, al quale dovrebbero essere guide per la vita, cercate di sradicare gli abusi e le corruzioni che si sono infiltrate nel costume del Clero, e difendete e favorite con la massima diligenza la disciplina ecclesiastica a norma dei sacri canoni. Non lasciate nulla d’intentato affinché i giovani Chierici fin dai teneri anni vengano educati opportunamente alla pietà, alla religiosità e allo spirito ecclesiastico, e vengano istruiti nelle migliori dottrine, nelle più severe discipline e specialmente nella conoscenza solida e sicura della scienza teologica e dei sacri Canoni. [...] 

Roma, presso San Pietro, il 20 gennaio 1858, anno dodicesimo del Nostro Signore.

Commento:
La visione del terremoto come castigo divino oggi scandalizza ma da sempre le calamità naturali sono interpretate e vissute come segni della rabbia divina se non come castighi veri e propri. Per questo nasce la religione popolare, il dogma, il rito, la preghiera una complessa struttura che vuole essere una perpetua richiesta di perdono salvezza e prosperità ... 
In un mondo che non vuole essere poter assumere qualsiasi comportamento senza subirne le Conseguenze questo risulta inaccettabile ed offensivo ... ma non per questo meno vero.

Intero testo dell'Enciclica è consultabile su Vaticano.va (CliCk!)


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