Balarāma (devanāgarī: बलराम) è adorato come l'ottava incarnazione di lord Viṣṇu ed avatar di Adishesha (devanāgarī आदिशेष) il serpente divino dalle cento teste (ma a volte rappresentato con solo cinque o sette teste), re dei Naga, che galleggia sull'oceano cosmico: su di Lui riposa Lord Viṣṇu tra i cicli di creazione confortato dalla dea Lakshmi.
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| Balarama, 18th Century, Mathura Museum, India. |
Bhagavat, la Persona Suprema, si strappò due peli dal corpo, uno nero e uno bianco: da questi due peli nacquero Kṛṣṇa e Balarāma (Viṣṇu Purāṇa V, 1, 59-63).
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Lo scopo della loro nascita era di distruggere il demone Kaṃsa, usurpatore del trono dei Vṛṣni. Kaṃsa era figlio della regina Padmavati che ingannata da Drumila, il messaggero demoniaco di Kuvera (dio della Ricchezza che domina tutte le Creature della Notte), giacque con il demone pensando che fosse il marito re Ugrasena, che lo crebbe come suo figlio facendolo istruire dai famosi guerrieri Yadavas. Kaṃsa divenne così forte da sconfiggere da solo l'esercito che minacciava Mathura e vincere gli dèi Indra, Varuna e Kubera.
Balarāma ed il fratello minore Kṛṣṇa (pūrnāvatāra, cioè avatar completo, di lord Viṣṇu) nacquero a Mathurā da Devaki, figlia del fratello del patrigno di Kaṃsa e Vasudeva. Per impedire che la profezia da Nārada circa la sua morte si adempisse Kaṃsa inviò i demoni ad uccidere i figli di Devaki. Ma Balarāma, fu miracolosamente trasferito nel grembo della seconda moglie di Vasudeva, Rohiṇī, mentre Kṛṣṇa fu affidato ad una coppia di pastori, Nanda e Yaśodā.
I due fratelli divini crebbero comunque insieme compiendo numerose gesta eroiche, narrate nelle Bhāgavata Purāṇa.
Balarāma si sposò con Revatī, figlia del re Raivata, da cui ebbe due figli: Niśaṭha e Ulmuka (Kūrma Purāṇa, I, 25, 79) e morì mentre era in meditazione sotto un baniano (Bhāgavata Purāṇa, XI, 30).
Un serpente si vide uscire dalla sua bocca (Viṣṇu Purāṇa, V, 37).
Rathnai Kalpitham asanam, Himajalai snanam cha divyambaram,
Naana rathna vibhooshitham mruga madha modhanvitham Chandanam,
Jathi champaka bilwa pathra rachitham, pushpam cha doopam thathaa,
Deepam deva dayanithe pasupathe, hrud kalpyatham gruhyatham.
(Adi Sankaracharya, Shiva Manasa Puja)
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